Il piano d’attacco Peterlini per affrontare l’ascesa a 5000 mt prevedeva:
– 2,5 litri di mate di coca;
– 3 litri di acqua;
– 0,5 litri di succo di durazno;
– 6 pagnotte di pane (normale, latte, cereali);
– 2 joghurt (fragola e durazno);
– 1 banana;
– 4 arance;
– 2 confezioni di caramelle assortite alla coca.
Partiamo con calma intorno alle dieci. Ci aspettano circa sei ore di strada per fare i 300 km fra Arequipa e Puno. Trecento chilometri attraverso la Reserva Nacional Salinas – Aguadas Blancas, attraverso lama, alpaca e guanachi (molto timidi i guanachi). La strada si inerpica fino ad un altopiano. Non sembra di essere a 4500 mt, la vegetazione é piuttosto verde, ci sono villaggi e tutt’intorno le montagne sono molto più alte ancora.
Noi siamo abituati che oltre i 4000 mt stanno giusto gli stambecchi e le montagne che vedi sono tutte più in basso. Muschi e licheni, per intenderci. Qui c’è il pedaggio autostradale, ci sono i ristoranti, gli autobus che arrancano in salita.
Arrivati al passo la strada inizia a scendere verso Juliaca, la città commerciale più importante della regione. Ancora 30 km e siamo a Puno.
Quando arriviamo sono le quattro di pomeriggio.
Andiamo a vedere la cattedrale barocca della Plaza des Armas, enorme in cima alla piazza. Curiosiamo in un mercato di artigianato e tiriamo tardi per andare a cena.
Quando usciamo dal ristorante tutta la città é senza luce.
Sopra di noi la croce del sud.
