Il “voletto”

Dopo un paio di giorni offline, riesco finalmente a riprendere un po’ il racconto.
Il voletto é quello sulle Linee di Nazca.
Che abbiamo fatto con un Cessna 207 Turbo.
Il volo durava 35 minuti, che sono pochi.
Le virate per vedere le linee erano di 45 gradi, che sono molti. Ma molti.
Belle le linee di Nazca, belle davvero.
Pensare che coprono un’area di 500 km quadrati, che sono ancora uno dei misteri irrisolti del mondo e che tu vedi queste figure dall’alto e le vedi piccole, ma sono lunghe anche 200, 300 metri ciascuna.
Poi in realtà io non le ho viste proprio tutte tutte, perché il volo è stato abbastanza impegnativo.
Di più per la spagnola dietro di noi che ha vomitato nell’apposito sacchettino.
Quindi quando l’aereo si piegava dalla mia parte, mi affrettavo a dire che: sí le ho viste, sí sono bellissime.
Lasciamo Nazca a pomeriggio inoltrato, per fare i 200 km che ci portano a Puerto Inka, sulla strada verso Arequipa.
Qui il deserto arriva a picco sul mare, la strada costeggia le scogliere per quasi 500 km ininterrotti.
Vista la posizione, é facile attraversare zone di nebbia e nuvole basse, come vapore che sale dal mare.
É la neblina, che a tratti rende il percorso nel deserto quasi surreale.

Una notte trascorsa in una stanza bellissima, a dieci passi dal mare, col rumore delle onde che ci ha fatto compagnia tutta la notte.
Da qui iniziamo a salire sulle Ande.

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