Il passo fra Puno e Copacabana é breve. 140 km di una strada che costeggia il lago e in meno di due ore siamo al confine con la Bolivia.
Un confine terrestre, che agli europei della nostra generazione suona un po’ strano. Dobbiamo fare presto: alle 13.30 parte l’ultima barca che porta alla Isla del Sol. Siamo tranquilli, arriviamo al confine alle 11.30 e poi, una volta passati di lá, solo otto chilometri fra noi e l’isola dove gli Inca credevano fosse nato il sole.
Quello che nella nostra pianificazione non é stato considerato, però, é che le formalità doganali sono un infinito andirivieni fra un ufficio e l’altro (chi ti timbra il passaporto, chi controlla i documenti dell’auto, chi controlla chi ha controllato) e che, passati finalmente sul lato boliviano, é ancora mezzogiorno, ma in Bolivia é l’una. E la dogana chiude fino alle due. E la isla del sol possiamo anche dimenticarcela.
Mangiamo un gelato sull’asfalto, insieme a qualche cane randagio che cerca qualcosa da rubare.
Finalmente è il nostro turno, dopo poco (praticamente due ore dopo dall’arrivo in dogana) siamo pronti e arriviamo a Copacabana.
Siamo in un ostello sopra la collina. Dalle amache del nostro giardino si vede il lago, puntellato di barche.
Usciamo per una passeggiata nel centro, mille viuzze disseminate di negozietti di alimentari gestiti da donne grasse e sorridenti.
Compriamo delle focacce bollenti, appena uscite dal forno, destando l’interesse di tutti i cani della via, che si avvicinano golosi.
Arriviamo davanti alla cattedrale della Vergine di Copacabana e assistiamo ad un evento mai visto prima: una famiglia aspetta il prete per far benedire la propria auto.
Il prete arriva, inizia la cerimonia di benedizione. Tutt’intorno si crea un capannello di curiosi. L’acqua viene aspersa su ogni lato della macchina, si apre anche il cofano e si benedice il motore. Noi assistiamo increduli, sorridenti, io anche un po’ commossa.
Quando entriamo nella cattedrale siamo ancora sorridenti, col cuore dolce.
Arriviamo ai piedi della Virgen de Copacabana, una madonna bellissima, con una veste bianca e argento e i piedi coperti di fiori.
Una giovane donna le lancia delle monete.
Quando usciamo dalla cattedrale sta calando la sera.
Camminiamo fino al porto, alcuni moli in legno sulla spiaggia.
Tramonta il sole sul Lago Titikaka, proprio lá in fondo, dove si vede il contorno della Isla del Sol.

anche a fontanellato piccola brutta si benedicono le auto…. non c’è bisogno di andare in peù… mio nonno… mia mamma… l’hanno fatto anni fa… lo ricordo ancora bene, avrò avuto 5 o 6 anni…